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Due giorni in Appennino Tosco-Emiliano

Iniziamo il nostro weekend in Appennino in una giornata soleggiata ma decisamente ventosa. 

Siamo a metà giugno ed è ancora primavera, con giornate ancora miti e fresche serate. 


Dopo il ritrovo al passo Pradarena ci mettiamo in cammino e cominciamo a esplorare i crinali di confine tra Toscana ed Emilia in direzione nord-ovest, i sentieri ci porteranno alla cima del trekking di oggi, il monte La Nuda a 1895mt di quota. 


Dopo aver attraversato delle fresche faggete e inerpicati su una ripida salita, usciamo dal bosco. I panorami delle praterie e dei vaccinieti di quota sono meravigliosi. Fioriture di anemoni montani, veroniche, poligoni,  accompagnano i nostri passi. 

Raggiungiamo il passo Belfiore, il vento è ancora forte. 


Questi crinali hanno visto, nel corso dei secoli, porzioni di comunità montane passare con le loro greggi, alla ricerca di pascoli e un clima meno rigido rispetto ai freddi inverni appenninici.

Da Cerreto Alpi si muovevano in direzione dell’alta Maremma toscana, verso Campiglia Marittima, Venturina. Da fine settembre, con “esodi” della durata di una settimana, raggiungevano a piedi le destinazioni costiere. Lì rimanevano per tutto l'inverno fino al ritorno ai monti di giugno. 


Il nostro trekking prosegue tra vaccinieti e arbusti di ginepri, continuiamo a salire costantemente di quota. All’orizzonte si apre il panorama emiliano, riconosciamo la Pietra di Bismantova, che si distingue, imponente, tra i morbidi panorami collinari di Castelnovo ne’ Monti. 


Vediamo la cima del Monta la Nuda, ci siamo quasi. Usciamo dalla zona riparata e raggiungiamo la cima dal versante più esposto ai venti che da sud-ovest oggi soffiano potenti. Raggiungiamo la cima, sulla quale una vecchia stazione radio degli anni venti, oggi rudere, fa da laica croce di vetta. 


Qui facciamo il nostro break pranzo, su un ripiano più riparato. 


Il ritorno sarà sullo stesso sentiero fatto all’andata. Arriviamo all’albergo-rifugio nel pomeriggio e ci rilassiamo con una birra e due chiacchiere. Fa fresco fuori e un po’ di nuvole cominciano a oscurare il cielo. 


Ecco le foto del primo giorno:




Il secondo giorno di trekking, dopo una bella dormita e un'ottima colazione, parte con una foschia diffusa e una nuvolosità poco promettente. In realtà le previsioni danno un miglioramento a partire dalla tarda mattinata e noi ci crediamo. 

Appena entrati nella faggeta un giovane capriolo, nel bel mezzo della carrareccia, ci osserva immobile. Che bell’inizio di giornata! 


Alcune piante secolari si mostrano nella loro imponente bellezza.  Qui il bosco , quando non è violentato dai tagli o da vecchie piste da sci è meraviglioso. Più camminiamo e più alcuni angoli di foresta ci sembrano come un paradiso incantato.  


Dopo una pausa dove ne approfitto per una breve lettura, tratta da “La vocazione di perdersi” di Franco Michieli, ripartiamo. 

L’obiettivo di oggi è quello di raggiungere il Monte Sillano a quota 1874 metri. Prima di farlo attraversiamo lo stupendo vallone che si apre a nord-ovest del monte e che guarda verso la Val d’Ozola, dove il Cusna, cima emiliana che supera i 2000, giganteggia.


Raggiungiamo il crinale dello 00 per ora di pranzo e dopo aver valutato la situazione vento, ci fermiamo per il break  in un punto meno esposto alle raffiche. 


Riprendiamo il cammino. Ci aspetta il bellissimo sentiero di crinale che ci porterà ad ammirare i bellissimi paesaggi che si aprono verso la Toscana e l’Emilia. 


Alcuni passaggi più esposti richiedono una buona attenzione. Raggiungiamo prima il monte Soraggio a 1850mt, poi dopo una sella riprendiamo a salire fino al Monte Sillano.


Sulla cima ci prendiamo un po’ di tempo per le foto e per gustarci i panorami che oggi svariano dalle Apuane a sud-ovest e fino alla Pianura Padana a nord-est


La disscesa dal Sillano è ripida, scendiamo pian piano di quota, fino a incontrare un carrareccia che ci portà al passo dell Comunella. 


Il Pradarena è oramai vicino, altri 20 minuti in cammino e possiamo celebrare la conclusione del bel weekend ai tavoli del rifugio!


Ecco Le foto della seconda giornata:






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